Batteri e virus dei condizionatori: cosa c'è da sapere e come contrastarli

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Batteri e virus dei condizionatori: cosa c'è da sapere e come contrastarli

Tutto quello che c’è da sapere sui virus dei condizionatori e come evitare i rischi per la salute

Condizionatori e impianti di ventilazione sono ormai presenti in molte case e uffici, perché permettono di ottenere il clima ideale, sia in estate che in inverno.

Considerando che vengono installati inspazi chiusi, la manutenzione riveste un ruolo di fondamentale importanza, al fine di tutelare la salubrità degli ambienti e la salute delle persone.

Infatti, gli impianti di ventilazione, i condizionatori, gli split e gli altri componenti, muovendo l’aria ed essendo dotati all’interno di una vaschetta di condensa stagnante, diventano l’ambiente ideale per lo sviluppo di muffe e batteri, al punto che si parla di veri e propri virus dei condizionatori.

Ma cosa c’è di vero e quali sono i rischi per la salute?Scopriamo cosa comporta l’assenza di una seria e costante manutenzione.

Come proliferano batteri e virus nel condizionatore?

Come accennato, l’aria negli ambienti chiusi può trasformarsi in un vero e proprio serbatoio di germi, soprattutto quando sussistono determinate condizioni:

  • spazi affollati;
  • insufficiente ricircolo d’aria;
  • umidità e calore eccessivi.

Queste situazioni, se aggravate dalla scarsa manutenzione dell’impianto, possono determinare il rischio di Legionella, nonché di molti altri patogeni pericolosi per la salute degli occupanti.

Molte sono anche le muffe che possono diffondersi attraverso l’aria condizionata, che colpiscono soprattutto l’apparato respiratorio.

Ma i virus dei condizionatori esistono?

Non proprio: mentre i batteri e le muffe proliferano in maniera autonoma, i virus hanno bisogno di un essere vivente per riprodursi. Quindi, nessun virus può generarsi ed espandersi autonomamente all’interno di un impianto. Tuttavia, in caso di superficie contaminata, le masse d’aria possono diffondere il virus nell’ambiente senza troppa difficoltà.

È il caso, ad esempio, del coronavirus, che può sopravvivere su alcune superfici da poche ore fino ad alcuni giorni, soprattutto se l’umidità relativa nell’ambiente è maggiore al 50%.

Le strutture a rischio di essere colonizzate da un qualsiasi batterio sono essenzialmente tutte quelle in cui esistono condizionatori. Per questo una regolare manutenzione risulta essenziale per prevenire queste situazioni.

Batteri e virus dei condizionatori: ecco come prevenire i rischi

Per scongiurare qualsiasi rischio per la nostra salute, è importante sanificare periodicamente vasche di condensa, batterie, tubature, filtri, superfici delle griglie di immissione ed emissioni, nonché tutte le componenti del condizionatore, dove possono proliferare virus e agenti patogeni.

Il rischio di contrarre malattie è molto più elevato negli spazi affollati; dunque, gli impianti di condizionamento installati nei luoghi pubblici devono rispettare l’obbligo di manutenzione straordinaria, da eseguire una volta l’anno.

Diverso, invece, è il caso dei climatizzatori che funzionano con pompa di calore, per i quali sarebbe opportuno procedere a manutenzione e pulizia dei filtri più volte durante l’anno.

Ma quindi, come utilizzare l’aria condizionata senza correre rischi a casa e in ufficio?

Ecco cosa dovrebbe prevedere una corretta routine di manutenzione:

  • Pulizia e igienizzazione dei filtri;
  • Igienizzazione di griglie e bocchette di immissione dell’aria almeno una volta al mese, nei periodi di intenso utilizzo;
  • Sanificazione delle vasche di condensa, almeno una volta all’anno e con prodotti battericidi specifici;
  • Igienizzazione dello split e dell’unità esterna.

Come già accennato, il mancato rispetto di queste indicazioni può contribuire alla proliferazione di muffe, virus e batteri, che possono diffondersi attraverso l’aria condizionata.

È importante inoltre precisare che l’igienizzazione va eseguita generalmente una volta l’anno nelle abitazioni, mentre nei posti di lavoro i titolari sono obbligati a monitorare frequentemente lo stato di pulizia e sanificazione dei climatizzatori presenti nei locali in cui i dipendenti prestano servizio. In base all’art. 64 del D.Lgs. 81/2008 e all’art. 68 dello stesso decreto sono previste sanzioni anche penali per il mancato di rispetto di tali norme.

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